BATTIPANNI





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INDICE
cenni storici
tipologia
 battipanni in fibre vegetali
 battipanni ad ansa
 battipanni in plastica
 battipanni in metallo
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Strumento domestico formato da un manico lungo e variamente flessibile terminante in una parte larga e piatta, comunemente usato per battere tappeti e più in generale cuscini, materassi, coperte, stuoie, scendiletto ed altri oggetti di stoffa, al fine di smuovere ed allontanare la polvere accumulatasi negli interstizi. Le sue dimensioni standard sono di circa 80 cm di lunghezza, con possibili variazioni legate al singolo modello.





CENNI STORICI


battipanni in legno intagliato, XIX secolo (Paesi Bassi?)
Contrariamente ad altri strumenti di origine più antica, il battipanni così come lo conosciamo oggi ha poco più di un secolo di vita. Infatti la sua creazione come utensile domestico comune è da mettere in relazione allo sviluppo della nuova classe sociale borghese, sul finire dell'Ottocento.

Prima di allora, nei grandi palazzi dell'aristocrazia per battere i tappeti la servitù utilizzava delle semplici verghe o bacchette; raramente lo strumento aveva forme particolari o era decorato, come l'insolito esemplare in legno intagliato mostrato qui in alto, di probabile origine olandese, databile al XIX secolo.

epoca pre-battipanni: in principio era la sbattitura
Il resto del popolo, che abitava in case spoglie (quando non in veri e propri tuguri) ovviamente non possedeva simili generi di lusso. Per spolverare i più semplici scendiletto, stuoini, ecc. era sufficiente sbatterli, come si vede nella ricostruzione a sinistra.

Quando nelle abitazioni della gente comune cominciarono a comparire nuovi utensili domestici, spia di un miglioramento delle condizioni socioeconomiche, tra di essi comparve anche il nuovo strumento.

il battipanni all'opera

La sua forma è concepita in modo tale da non arrecare danno al tessuto del tappeto grazie alla distribuzione dell'impatto su una superficie più ampia di quella prodotta dall'uso di aste o bastoni, ma al tempo stesso da essere sufficientemente robusto per non rompersi durante l'azione (che può essere anche piuttosto energica) e, trattandosi di un utensile domestico, di essere anche leggero quanto basta per consentirne un agevole impiego da parte di utenti femminili.

L'ingresso del battipanni nelle case segnò anche l'inizio del suo impiego per la disciplina domestica, soprattutto nei paesi quali l'Italia, la Germania, l'Austria e i Paesi Bassi, dove non erano ancora presenti strumenti specifici dedicati per tradizione a tale scopo (quali il martinet francese o il cane inglese); le cartoline umoristiche qui in basso dimostrano quanto popolare divenne anche quest'uso alternativo.

cartoline tedesche degli anni '30-'40 (per la traduzione passare col cursore del mouse sulle immagini)

Quando negli anni '50 fu inventato l'aspirapolvere, l'introduzione dell'elettrodomestico dapprima negli Stati Uniti e poi nel resto del mondo fece sì che molti battipanni finissero relegati in soffitta. Tuttavia la presenza dello strumento nelle case non fu affatto eradicata (anche grazie alla duplice funzione a cui si accennava sopra). A tutt'oggi sopravvive all'incalzare della tecnologia, in felice simbiosi con essa, essendosi ritagliato una nicchia nel mercato dell'artigianato tradizionale e del modernariato, al punto da essere persino divenuto oggetto d'arredamento.


il battipanni come oggetto d'arredamento

Il suo impiego alternativo, invece, è ormai in rapido declino come conseguenza del cambiamento epocale a cui negli ultimi decenni sono andati soggetti la disciplina domestica e i mezzi correttivi per la sua amministrazione.

il battipanni come oggetto d'artigianato






TIPOLOGIA

La varietà di forme esistenti è notevole. In base al materiale impiegato per la loro costruzione si possono riconoscere tre principali categorie: i battipanni interamente realizzati in fibre vegetali, quelli metallici e quelli in plastica.
BATTIPANNI IN FIBRE VEGETALI
È il gruppo più noto e numeroso, che comprende diversi materiali: il vimini (più spesso usato in Italia e altri paesi europei), il rattan (più spesso usato nei paesi anglosassoni) ma anche il salice e il bambù.


diverse modalità di legatura
del manico sotto la parte larga
Caratteristica strutturale comune a tutti i modelli appartenenti a questo gruppo è che la parte larga dello strumento, ottenuto ripiegando e/o intrecciando una o più cannucce, forma un tutt'uno col manico; questo è infatti ricavato dai prolungamenti delle stesse cannucce, tenuti assieme da legacci di vimini e/o da terminali in metallo. Nel modello "a racchetta" più diffuso in Italia il manico è formato da più cannucce di quante costituiscano la parte larga: una di esse, infatti, si limita a scavalcare gli incroci alla loro giunzione. Nell'esempio a destra, il battipanni è realizzato con quattro cannucce, tre delle quali subito dopo il manico proseguono a formare la parte larga, mentre la quarta forma solo una breve ansa (freccia). Il manico, invece, essendo formato anche dall'ultimo tratto delle cannucce (quello che esce dalla parte larga) contiene 4 × 2 = 8 cannucce ritorte a spirale.

ansa formata dalla
quarta cannuccia (freccia)
Alcuni battipanni moderni sono provvisti di un'impugnatura in materiale sintetico, ma questa spesso manca, oppure è la stessa legatura all'estremità a svolgere anche questa funzione.
Ciò in cui si differenziano, invece, è la forma della parte larga, che ricade nelle tre tipologie riassunte nell'immagine in basso a destra (il tipo 2 è in realtà una miscellanea di forme diverse).


fissaggio delle cannucce all'impugnatura
· 1 ·
Il tipo 1 è un modello arcaico, pressoché sconosciuto in Italia ma diffuso soprattutto in Inghilterra e negli Stati Uniti fino agli anni '50.
È ottenuto più spesso da un'unica canna di rattan di un certo spessore, di rado da due, il cui ripiegamento a tripla ansa crea una forma "a cuore". Il manico può presentare due varianti: con le canne parallele tra di loro oppure (variante meno comune) attorcigliate. La lunghezza complessiva oscilla tra 60 e 80 cm. Questo modello è ormai quasi scomparso in Occidente. Al contrario, in Giappone, dov'è comparso con un certo ritardo come oggetto d'importazione, è tutt'ora usato per battere i futon (materassi da terra). In tutti i casi, la sua forma è rimasta immodificata nel tempo.



quattro battipanni a tripla ansa ("a cuore"), a cannuccia singola;
i primi tre sono inglesi, in quarto è giapponese

le tre tipologie fondamentali dei battipanni in vimini



in alto e a destra: battipanni a tripla ansa,
ma con doppia cannuccia

Talora alcuni modelli ispirati alla vecchia forma "a cuore" si incontrano anche nei cataloghi dei venditori di articoli BDSM, ma si tratta di strumenti prodotti solo per questo tipo di scopo; ne è un esempio quello mostrato a destra, formato da due canne di rattan attorcigliate, con un'impugnatura in PVC; ovviamente, nulla toglie che potrebbe essere usato per battere anche i tappeti.


· 2 ·
Anche il battipanni del secondo tipo è poco diffuso in Italia; al contrario, fino a qualche decennio fa era la varietà più frequentemente incontrata in vari altri paesi dell'Europa centrale e settentrionale ed anche in Nordamerica (dove però erano più comuni quelli metallici). A differenza del tipo precedente, questi modelli sono costruiti con un variabile numero di cannucce più sottili, che nella parte larga si incrociano secondo schemi non fissi, per cui danno luogo ad un gran numero di disegni differenti. Il manico, come sempre, è formato dai prolungamenti, paralleli o attorcigliati, tenuti assieme con legacci o con altri dispositivi.
battipanni di varie forme e provenienze (per i dettagli
portare il cursore del mouse sulle immagini)
Nella prima fila in basso sono mostrati esemplari della metà del XX secolo, di provenienza europea ed americana. Si noti la varietà nel numero di canne usate, da un minimo di due a un massimo di cinque.
Questo tipo di battipanni è ancora in produzione, sebbene non sia più comune come un tempo. Anche in questo caso la produzione giapponese si distingue per la gamma di disegni disponibili, alcuni dei quali decisamente fantasiosi, alcuni dei quali sono mostrati nell'illustrazione in basso a destra, tratta dal catalogo di un venditore.


· 3 ·
Il terzo tipo è il battipanni più diffuso in Italia, ma presente anche in altri paesi. La sua forma si caratterizza per i numerosi incroci tra le canne che danno alla parte larga il classico aspetto "a racchetta". Alcuni modelli nordeuropei sono provvisti di un'impugnatura rivestita in plastica, che invece è assente in quelli nostrani.
Può essere costruito con tre oppure con quattro cannucce, sebbene una di esse entri solo nella formazione del manico e non partecipi agli incroci della parte larga: quest'ultima è quindi formata da due oppure tre cannucce. La seconda varietà è quella attualmente più comune; in particolare, hanno questa struttura i battipanni di importazione cinese, ormai diffusi un po' ovunque perché molto economici. Il numero delle cannucce è responsabile del diverso peso dello strumento e spessore del manico (quindi, della sua flessibilità). Anche il rapporto tra spazi pieni e vuoti nella parte larga è differente: nel caso di impiego per scopi disciplinari, il modello a due cannucce concentra gli effetti del colpo su una superficie meno estesa, ma ciò viene in parte compensato dal minor peso dello strumento.


battipanni olandese "a racchetta" con impugnatura rivestita

battipanni "a racchetta" a due e a tre cannucce


BATTIPANNI AD ANSA (LOOPY CANE E LONG LOOPY)
Uno strumento imparentato col battipanni ma di concezione ancora più semplice, un tempo usato soprattutto nei paesi anglosassoni, era formato da una canna di rattan ripiegata a formare una semplice ansa (o più di rado due anse). I suoi prolungamenti erano poi riuniti e fissati a formare il manico, provvisto o meno di una corta impugnatura. La sua lunghezza complessiva era di circa 40-60 cm. In alcuni modelli al posto del rattan veniva usata della corda molto spessa. Non aveva un nome specifico, venendo chiamato anch'esso "battipanni".

battipanni statunitense ad ansa, prima metà XX secolo
battipanni ad ansa moderni, (da sin.) ad ansa singola, ad ansa doppia, con la corda

Come utensile domestico si è ormai estinto da tempo, ma è tutt'ora impiegato come strumento da spanking ed è infatti presente nei cataloghi di molti rivenditori, più spesso col nome di loopy cane ("canna ad ansa"); viene prodotto a tale scopo tanto con canne di rattan di diverso spessore quanto con la corda.
Una sua variante ha il manico più lungo, con o senza impugnatura, e le sue dimensioni si aggirano attorno agli 80 centimetri. A seconda dei modelli, l'ansa può essere più piccola o più grande di quella del loopy cane, oppure delle stesse dimensioni. Anche questo è uno strumento prettamente da spanking, indicato solitamente come long loopy, ma il nome non è ufficiale.

battipanni ad ansa lungo (con ansa piccola)

battipanni ad ansa lungo (con ansa grande)




battipanni in plastica
battipanni in metallo

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